lunedì 10 giugno 2013

Prevenire é meglio che curare


Il diabete è una malattia in continuo aumento, tanto da essere ormai definita un'emergenza socio-sanitaria mondiale.
In Italia 4 persone su 100 sono diabetiche e altre 2 non sanno di esserlo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2025 i diabetici nel mondo saranno 350 milioni, prevedendo tra l'altro che in Italia ci sarà un aumento del 50% di ammalati. Si presume, cioè, che tra 20 anni sarà diabetico un italiano su 10.

Prevenire questa malattia è possibile, intervenendo innanzitutto sullo stile di vita, in particolare, rinunciando alla sedentarietà e migliorando le abitudini alimentari.Una regolare attività fisica è indispensabile per prevenire e controllare meglio il diabete, per mantenere o diminuire il peso corporeo e, in generale, per mantenersi in salute. Non è necessario andare in palestra o fare sforzi particolari: l'importante è fare attività fisica regolare e adeguata al proprio corpo e all'età, per almeno 30 minuti al giorno e per 5 giorni alla settimana.Una corretta alimentazione può essere seguita facendo riferimento ai seguenti principi fondamentali:

  • Consumare molta verdura e frutta (5 porzioni quotidiane), facendo attenzione agli zuccheri contenuti nell'uva, nei cacchi, nelle banane e nei mandarini;
  • Non far mancare nella dieta i legumi, apportano proteine e fibre "sane";
  • Preferire le carni bianche a quelle rosse;
  • Mangiare pesce almeno 2-3 volte a settimana;
  • Preferire l'olio extra vergine d'oliva come condimento, evitare i grassi saturi come il burro e ridurre al massimo i grassi presenti in cracker e merendine
  • Usare poco sale e prodotti alimentari salati;
  • Preferire gli zuccheri contenuti nella pasta, nel pane o cereali integrali e limitare l'aggiunta di zucchero nelle bevande. Inoltre è bene limitare il consumo di succhi di frutta, di bibite gassate specie quelle "light" e le bevande alcoliche;
  • I dolci non sono vietati, ma è bene consumarli di rado.

domenica 9 giugno 2013

Come prevenire il diabete? Ecco il decalogo!

Una costante attività fisica prolunga e migliore la qualità di vita, prevenendo anche malattie come il diabete. Questi i dieci "comandamenti" dell'esperto Pierpaolo De Feo, direttore di "Curiamo", struttura di ricerca e servizio pubblico per migliorare lo stile di vita:

  1. Una regolare attività fisica è necessaria per ottenere un buono stato di salute psico-fisica.
  2. La sedenterietà e una cattiva alimentazione predispongono all'insorgenza di obesità e diabete di tipo 2.
  3. Obesità e diabete vanno contrastati modificando stili di vita, alimentazione e attività fisica.
  4. Uno stile di vita sano previene o ritarda il diabete di tipo 2, in coloro colpiti da diabete di tipo 1, invece, contribuisce insieme alla terapia farmacologica.
  5. Uno stile di vita sano prevede 30 minuti di attività fisica di intensità lieve-moderata al giorno.
  6. Per avere maggiori benefici è necessario fare 60 minuti al giorno ad intensità moderata-intensa.
  7. Per un esercizio fisico efficace sono fondamentali: una valutazione psicofisica preliminare da parte del medico, la prescrizione e la supervisione dell'esercizio da parte di un esperto.
  8. É auspicabile integrare l'esercizio di forza a quello aerobico.
  9. L'integrazione tra attività fisica nel tempo libero e attività sportiva supervisionata e controllata è la condizione ideale per ottenere i massimi benefici.
  10. Per trasformare questi principi in azioni è necessaria una interazione tra istituzioni, medici, esperti di attività motorie, associazioni di persone con diabete. 


venerdì 7 giugno 2013

Una soluzione per il Diabete 3c


É di una équipe di clinici e ricercatori dell’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano il tentativo riuscito di ricostruzione di una funzione del pancreas nel midollo osseo. Lo studio, condotto su 4 pazienti, è stato possibile grazie al via libera del Centro nazionale trapianti e al supporto di programmi di ricerca della Comunità europea e del Miur. I ricercatori hanno recuperato le cellule endocrine dal pancreas di malati a cui era stato asportato l'organo. Si tratta delle cellule che hanno il compito di produrre gli ormoni fondamentali per il corretto funzionamento dell'organismo, fra cui anche l'insulina. Con le cellule prelevate, gli scienziati hanno ricostruito le funzioni del pancreas nel midollo osseo degli stessi pazienti. In questo modo, spiegano, è stato possibile ottenere una sorta di "organo puzzle". Il tessuto endocrino impiantato nel midollo di 4 pazienti ha attecchito ed ha funzionato, dopo un periodo di osservazione di quasi 3 anni. Ci sono tipi di diabete in cui è necessaria la chirurgia del pancreas. Dopo l’operazione la funzionalità del pancreas viene meno con implicazioni che possono essere anche gravi, come il coma ipoglicemico. La situazione di partenza dello studio consiste nel trapianto delle isole pancreatiche, una procedura che permettere di curare il diabete e che attualmente viene eseguita nelle persone affette da diabete mellito di tipo 1, refrattario alla normale terapia, e da diabete di tipo 3c. La più importante funzione del pancreas è quella della regolazione del metabolismo degli zuccheri, che dipende dalla produzione di ormoni come l’insulina e il glucagone. Il diabete di tipo 3c, che consegue alla chirurgia del pancreas, è difficile da controllare anche con le piu’ avanzate terapie insuliniche. Secondo il team di ricercatori, si tratta di risultanto importante per tutto il mondo della medicina. "L'approccio utilizzato in questi pazienti è innovativo e dimostra per la prima volta - sottolinea Lorenzo Piemonti, responsabile del programma di trapianto di isole e dell'Unità della biologia delle beta cellule al Dri dell'Irccs San Raffaele - che è possibile per un tessuto non ematopoietico, e nella fattispecie endocrino, sopravvivere e funzionare in un ambiente molto particolare come quello del midollo osseo, dove normalmente vivono le cellule staminali dedicate principalmente alla creazione del sangue. È un risultato straordinario e potrebbe aprire in generale scenari inaspettati nel campo della medicina rigenerativa".


giovedì 6 giugno 2013

Patente: discriminati i diabetici

Il presidente di Diabete Italia Salvatore Caputo é intervenuto oggi a Roma alla presentazione del Blue Circle
Road Show per la prevenzione della malattia ed ha affermato che i diabetici possono essere efiniti "Discriminati", non solo per il lungo e tortuoso iter di rinnovo della patente che "perdono" dopo "2 crisi di ipoglicemia gravi", ma anche per il primo rilascio perché il diabetico deve presentare obbligatoriamente cinque esami aggiuntivi, pagandoli di tasca propria, come se fosse una "tassa" sulla malattia!
La ''discriminazione'', ha spiegato Caputo, é l'effetto dell'immediato recepimento da parte dell'Italia della direttiva europea, in vigore da 3 anni, che impone ai diabetici di segnalare alla Motorizzazione civile i casi di crisi di ipoglicemia. Dopo due episodi, addio patente. Secondo il Presidente dovrebbe essere lo Stato a facsi carico degli esami aggiuntivi per i diabetici fino a 65 anni.

mercoledì 5 giugno 2013

Staminali: da cellule tessuto adiposo possibile cura per cecitá

Le staminali ricavate dal tessuto adiposo potrebbero essere efficaci per combattere la retinopatia diabetica, uno degli effetti del diabete responsabile della perdita della vista di milioni di persone.
Lo ha scoperto l'universiá della Virginia con uno studio pubblicato su Plos One.

I ricercatori hanno dimostrato, per ora solo sui topi, che le cellule staminali sono in grado di differenziarsi per formare i periociti, le cellule che sostengono i vasi sanguigni dell'interno dell'occhio prevenendo le lesioni.
La perdita dei periociti nei pazienti diabetici porta alla distruzione del vaso e ai conseguenti problemi di vista.
"Anche se la scoperta e' un passo fondamentale - avvertono gli esperti - servono ancora molti studi per verificare la sicurezza e l'efficacia di una eventuale terapia".