lunedì 30 giugno 2014

Diabete, in arrivo il pancreas artificiale: entro 5 anni microinfusori intelligenti

Microinfusori intelligenti che “realizzano una sorta di pancreas artificiale, ma anche infusori di ultima generazione piccoli e maneggevoli, e molecole sempre più mirate”.
A fare il punto sulle ultime novità della ricerca sul diabete, in vista del meeting dell’Ada 2014 (American Diabetes Association) al via da domani a San Francisco, è Marco Comaschi, past-president dell’Associazione medici diabetologi.
“La tecnologia nella cura del diabete di tipo 1 ha fatto grandi passi avanti. La ricerca sui microinfusori intelligenti, capaci di leggere la glicemia e dispensare insulina ad hoc, è molto avanzata: penso che in un quinquennio avremo i primi device. Dispositivi in grado di semplificare la vita dei malati di diabete di tipo 1”, spiega Comaschi all’Adnkronos Salute. “Gli infusori di insulina oggi sul mercato, grandi come una scatola di fiammiferi, già leggono in tempo reale la glicemia, ma poi il paziente deve intervenire per modificare il dosaggio. I nuovi dispositivi ‘intelligenti’ bypassano questo momento”.
A San Francisco, dove oltre 14 mila medici e ricercatori da 117 Paesi potranno seguire nell’arco di cinque giorni oltre 3 mila presentazioni, si parlerà anche “di uno sviluppo interessante sul trapianto di isole pancreatiche. Gli ultimi risultati di questo approccio sono incoraggianti, ma si è capito che questa soluzione non sarà adatta a tutti i malati di diabete di tipo 1”. La ricerca, inoltre, punta anche alla prevenzione. “Recentemente - prosegue l’esperto - è stato pubblicato sul ‘Nejm’ uno studio su una proteina protettrice, capace di ‘difendere’ dal diabete. Ecco, questo studio può gettare le basi per nuove strategie di prevenzione”.
Anche l’armamentario farmacologico per il diabete di tipo 2 ha fatto negli anni “numerosi passi avanti, mettendo a disposizione dei diabetici e dei diabetologi molecole con performance importanti, se somministrate in modo attento e soprattutto ai pazienti giusti. Penso in particolare ai glitazoni, farmaci dell’asse incretinico con azione diretta sul pancreas. Sono stati realizzati analoghi di questi ormoni con un’azione che va dalle 12 ore a ben una settimana, in formulazioni iniettabili. Farmaci che oltretutto fanno perdere peso e non provocano ipoglicemie”.
Poi “c’è una classe di medicinali in compresse che agisce allo stesso modo, i Dpp4 inibitori, che non danno ipoglicemia, non hanno azione sul peso, sono associabili ad altri farmaci e promettono di mantenere a lungo nel tempo il controllo glicemico. C’è attenzione anche su una nuova classe di farmaci che sta per entrare in commercio: gli Sglt2 agonisti. Aumentano la perdita di zuccheri dalle urine in caso di iperglicemia. Il lato positivo per i pazienti è che fanno dimagrire, ma d’altro canto si urina moltissimo e c’è qualche rischio di disturbi delle vie urinarie. Ecco perché è importante saper scegliere il tipo giusto di medicinale in base alle caratteristiche del paziente”.
C’è poi la questione dei costi. “Gli ultimi farmaci hanno un prezzo superiore rispetto ai vecchi, quindi sono stati fissati una serie di ‘paletti’ per la loro prescrizione. Il problema - aggiunge Comaschi - è che i sistemi sanitari dei Paesi occidentali sono inadeguati a trattare la malattie croniche: sono strutturati per la cura di quelle acute. Occorre modificare il sistema, orientandolo a un nuovo approccio alla cronicità. E questo puntando sul coinvolgimento e la formazione dei pazienti, che devono essere parte attiva nel controllo della loro malattia. In questo senso va anche il Piano nazionale diabete varato l’anno scorso dall’Italia”.



sabato 21 giugno 2014

FLUSSO SALIVARE IN PAZIENTI CON DIABETE DI TIPO 2



Il diabete di tipo 2 è un fattore di rischio per la parodontite e provoca un ampio spettro di manifestazioni orali che comprendono xerostomia, scialosi, carie, infezioni funginee, alterazione del gusto, oltre a diminuire la resistenza alle infezioni e ritardare la guarigione delle ferite. La saliva è un fluido orale essenziale che gioca un ruolo cruciale nel mantenimento dell’omeostasi del cavo orale. La saliva è importante per la lubrificazione, la digestione, la masticazione, il gusto, la parola, la deglutizione e ha un’azione antibatterica. Sono stati inclusi nello studio 100 pazienti diabetici frequentanti il Dipartimento di Diabetologia a Chennai, in India.
Il gruppo di controllo, invece, è costituito da cinquanta non diabetici di pari età del Dipartimento di Patologia orale e maxillofacciale, del Ragas Dental College, che si sono rivolti alla struttura per un trattamento dentale di routine come profilassi orale e restauri. I livelli random di glicemia a digiuno ed emoglobina glicosilata sono stati usati per determinare lo stato diabetico degli individui. La saliva non stimolata è stata raccolta utilizzando la tecnica “Spit”. La saliva stimolata, invece, è stata raccolta utilizzando l’acido citrico al 2%. La quantità di saliva stimolata e saliva non stimolata è stata raccolta per ogni paziente (USFR e SSFR) ed espressa in mil/min.
La Xerostomia è stata valutata utilizzando un questionario composto da 19 domande:

1. Spesso la sua bocca è secca? Sì/No
2. Sorseggia liquidi per aiutare la deglutizione? Sì/No
3. Si alza di notte a bere l’acqua? Sì/No
4. La bocca è asciutta mentre mangia? Sì/No
5. La sua bocca è sempre asciutta? Sì/No
6. Ha difficoltà mentre mangia? Sì/No
7. Mangia ghiaccioli? Sì/No
8. Ha difficoltà a deglutire certi cibi? Sì / No
9. La pelle del suo viso è secca? Sì/No
10. E gli occhi? Sì/No
11. Le sue labbra sono secche? Sì/No
12. L’interno del naso è secco? Sì/No
13. Ha bruciore alle gengive? Sì/No
14. Ha una sensazione di bruciore sulla lingua? Sì/No
15. Avverte prurito sulla lingua?Sì/No
16. Avverte prurito sulle gengive? Sì/No
17. Avverte bruciore in bocca? Sì/No
18. Il gusto è alterato? Sì/No
19. Sente dolore alle mascelle mentre mangia? Sì/No
Dai risultati di questo studio si evince che la quantità di flusso salivare sia stimolato che non stimolato è notevolmente inferiore nei pazienti diabetici rispetto a quella dei non diabetici e la differenza è statisticamente significativa (p = 0.000).

I pazienti affetti da diabete mellitico di tipo 2 quindi risultano avere una buona probabilità di sviluppare xerostomia.


lunedì 16 giugno 2014

Diabete giovanile, trovata la molecola che lo ferma sul nascere

Scoperta in America. Lo blocca sul nascere.



Scoperta una molecola per bloccare sul nascere una malattia sempre più diffusa, il diabete giovanile.
In uno studio condotto da Mark Brown della University of Cincinnati si è visto che, somministrando un anticorpo specifico, è possibile guarire con un alto tasso di successo topolini all'esordio della malattia.
Lo studio è stato presentato in occasione del meeting della American Diabetes Association a San Francisco e pone le basi per sperimentazioni cliniche perché vi sono già in fase di approvazione da parte delle autorità regolatorie del farmaco principi attivi simili a quello usato in questo lavoro su animali.
IL SISTEMA NON PRODUCE PIÙ INSULINA. Il diabete giovanile è una malattia autoimmune: il sistema immunitario del soggetto, di solito bambino o adolescente, va 'in tilt' e attacca il pancreas, uccidendo le cellule che producono insulina. Il paziente, quindi, non riesce più a produrre insulina per regolare la glicemia e ha bisogno di assumerla misurando continuamente il proprio zucchero nel sangue.
LA CURA PROTEGGE IL PANCREAS. Ad oggi il diabete giovanile non ha cura. I ricercatori Usa hanno tentato di impedire la malattia sul nascere usando un approccio del tutto nuovo che nessuno ha provato prima. Impedire la malattia sul nascere significa evitare che il pancreas sia irrimediabilmente danneggiato dall'attacco immunitario. Bisogna agire subito, ai primissimi sintomi di malattia (sete eccessiva, dimagrimento rapido anche se si mangia tanto etc).
SI AGISCE IN FRETTA. Gli esperti hanno scoperto un anticorpo specifico, chiamato UT18, che aziona una molecola protettiva, il recettore TLR4. La molecola UT18 potenzia il recettore TLR4 e blocca sul nascere il diabete con un alto tasso di successo nei topolini.
La finestra temporale per agire in questo modo è stretta, concludono gli esperti, ma questo approccio è promettente e potrebbe essere testato in fase clinica.

lunedì 2 giugno 2014

Iris Smart Dual – Il Glucometro Per Smartphones

IRIS SMART DUAL – IL GLUCOMETRO PER SMARTPHONES

Cerignola – Sabato 31-05-2014 ha avuto luogo, presso il Reparto di Diabetologia dell’ Ospedale “G. Tatarella”, l’incontro, sponsorizzato dalla IRIS MEDICAL srl, in collaborazione con l’Associazione Diabetici Cerignola, per la presentazione dell’innovativo Sistema di Monitoraggio della Glicemia IRIS SMART DUAL. I partecipanti, grazie alla formazione sull’utilizzo dello strumento con i rappresentanti della IRIS MEDICAL, hanno potuto visionare ed apprendere questo innovativo e semplice sistema che, attraverso l’utilizzo di un piccolissimo glucometro collegato allo smartphone, consente l’autocontrollo della glicemia nel sangue ed una maggiore consapevolezza dei propri valori glicemici grazie alle funzioni atte a registrare, monitorare, gestire e condividere on-line i dati glicemici e le terapie con il proprio medico e con i propri familiari.