Ricercatori della Columbia University hanno trovato il modo di far
produrre insulina a cellule gastrointestinali umane
Nelle persone che soffrono di diabete di tipo 1, le cellule del corpo
che producono naturalmente insulina vengono distrutte dal sistema immunitario.
Oggi è possibile ricostruire le cellule pancreatiche in laboratorio, a partire da cellule
staminali, ma le cellule così ottenute che non hanno ancora tutte le funzioni
di quelle che si cerca di sostituire. Ora un lavoro pubblicato suNature Communications rivela
che potrebbe esserci un'altra via, grazie alla modificazione genetica.
I ricercatori del Naomi Berrie Diabetes Center della Columbia
University di New York sono riusciti a riconvertire cellule gastrointestinali
umane in cellule in grado di produrre insulina e
per ottenere questo risultato hanno silenziato un solo gene. "Si è parlato a lungo della
possibilità di trasformare una cellula in un'altra", spiega Domenico
Accili, autore anziano dello studio, "ma fino ad ora non eravamo mai
arrivati al punto di creare una cellula produttrice di insulina completamente
funzionante grazie alla manipolazione di un singolo bersaglio".
Disattivando il gene FOXO1, Accili e colleghi sono riusciti a insegnare
alle cellule intestinali umane a produrre insulina come risposta alle mutate
circostanze fisiologiche. Quello che studi precedenti svolti dal laboratorio di
Accili avevano dimostrato esserepossibile sui topi, ora
ha funzionato anche con le cellule umane. Gli autori hanno prima di tutto creato un
modello di tessuto dell'intestino umano con cellule staminali umane pluripotenti.
Grazie all'ingegneria genetica, hanno poi disattivato tutti i FOXO1 operanti
all'interno delle cellule intestinali. Dopo sette giorni alcune delle cellule
hanno iniziato a rilasciare insulina e,
fatto di estrema importanza, solo in risposta al glucosio.
Gli studi precedenti svolti sui topi, i cui risultati erano stati
pubblicati nel 2012 su Nature Genetics, avevano dimostrato che l'insulina così
prodotta veniva rilasciata nel flusso sanguigno mantenendo intatte tutte le sue
funzionalità e riusciva perciò a normalizzare i livelli di glucosio nel sangue di topi diabetici. "Mostrando che
le cellule umane rispondono allo stesso modo delle cellule dei topi",
commenta Accili, "abbiamo rimosso l'ostacolo principale e ora possiamo
andare nel tentativo direndere questa cura realtà".
Ovvero trovare un farmaco che possa spegnere FOXO1 nelle cellule
gastrointestinali dei pazienti diabetici per far loro produrre insulina.
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