FOXO
1 è il gene
responsabile del Diabete 1, secondo la recente ricerca
pubblicata su Nature Communications dalla Columbia University,
tramite gli scienziti del Naomi Berrie Diabetes center,
da anni in prima linea nella lotta alla grave e invalidante patologia cronica.
In pratica nel Diabete 1 le cellule immunitarie, dettelinfociti T cd4 e linfociti T cd8, andrebbero ad
aggredire le cellule del pancreas, l'organo ghiandolare con il compito di
elaborare l'ormone Insulina, che, a sua volta,
regola l'equilibrio ematico del Glucosio, lo zucchero
semplice, principale fonte energetica delle cellule.
I ricercatori
americani hanno focalizzato la loro attenzione sul gene FOXO 1,
responsabile della produzione di un fattore proteico regolatore del metabolismo
glucidico e della capacità degli adipociti, ossia le cellule
del tessuto "grasso", di
depositare Trigliceridi o "grassi".
In pratica,
andando ad inattivare il gene FOXO 1, è stato possibile
agire su cellule gastrointestinali,
favorendone una differenziazione nel senso ghiandolare; di fatto, in un
intestino murino creato con cellule staminali pluripotenti è stato osservato
che le cellule con il gene in questione silenziato hanno cominciato a produrre Insulina come risposta fisiologica alla
presenza di Glucosio.
Dal momento che il
modello murino, spesso utilizzato nella ricerca in laboratorio perché
evolutivamente "simile" all'Uomo, fornisce preziose informazioni
anche sulla variante umana di FOXO 1. La speranza che si
nutre è che nel volgere di qualche anno si possa giungere ad una cura per ilDiabete di tipo 1, una
patologia autoimmune che ad oggi viene approcciata, dal punto di vista clinico,
con interventi che vanno dall'assunzione, per il paziente, di dosi quotidiane
di Insulina esogena fino ad arrivare al trapianto di Pancreas, nei casi più gravi.
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