BELLUNO.Due nuovi casi ogni giorno, dieci ogni settimana e 480 ogni anno: cresce il
numero di bellunesi affetti da diabete di tipo 2, cioè alimentare, nel
territorio dell’Usl 1. Per contrastare questa malattia, destinata a diventare
la pandemia dei prossimi decenni, venerdì a livello mondiale si celebrerà la
Giornata del diabete. Al San Martino, dalle 9 alle 14, chi vorrà, potrà
sottoporsi all’esame gratuito della glicemia.
A lanciare l’allarme su un fenomeno molto preoccupante
che non fa differenza tra uomini e donne e tra giovani e anziani, è il primario
dell’unità operativa di medicina del San Martino, Massimo Boaretto. «In Veneto,
secondo i dati del 2014, sono 275 mila i diabetici, nel territorio dell’Usl 1
sono 5.500. Ma sono in aumento», spiega il primario. «Al nostro centro
diabetologico arrivano due nuovi casi ogni giorno per un totale all’anno di
circa 500 nuovi pazienti». Di questi, il 60% ha un’età pari o superiore ai 65
anni, il 3% ha meno di 35 anni, meno dell’1 % è under 20.
«A causare un aumento dei diabetici di tipo 2»,
precisa Boaretto, «è lo stile di vita, vale a dire la sovralimentazione, la
scarsa attività fisica e la grande quantità di cibo spazzatura che viene
ingerito, dalle merendine alle caramelle fino alle bibite zuccherate. Praticamente
tutto ciò che si trova nei distributori delle scuole».
Il primario sottolinea che fino a qualche anno fa, «il
diabete di tipo 2 non c’era, ora invece compare in età giovanile. E questo
perché i ragazzi sono accompagnati ovunque con l’auto, e non fanno movimento».
Il direttore della medicina e del centro diabetologico
di Belluno inserisce tra le cause della comparsa della patologia, anche la
dipendenza da videogiochi: «I bambini stanno seduti per ore davanti a questi
strumenti, senza consumare energie». Su questo fronte il dirigente assegna
buona parte delle colpe ai genitori, «che devono vigilare di più
sull’alimentazione, a cominciare dalla colazione e via via da tutti gli altri
pasti. Sempre di più si tende a consumare cibi precotti, che si possono cuocere
velocemente. E questo fa male».
Manca anche il tempo per fare attività fisica.
Basterebbe mezz’ora al giorno di camminata veloce, salire e scendere le scale
invece di prendere l’ascensore, lasciare l’auto lontana dal posto di lavoro
così da fare un tratto a piedi. Insomma, piccoli accorgimenti che, uniti a
un’adeguata idratazione, potrebbero cambiare la vita a molte persone. «Non
dimentichiamo che gli effetti del diabete spesso sono invalidanti», prosegue
Boaretto. «I danni della glicemia si misurano nei cosiddetti “tessuti
bersaglio”, quali l’occhio (il diabete può portare alla cecità), i reni (si può
arrivare all’insufficienza renale e alla dialisi), il cuore (rischio infarto e
amputazione degli arti inferiori). Il problema è che il diabetico di tipo 2 si
accorge di esserlo quando ormai la malattia c’è, perché non ci sono avvisaglie:
«Si può scoprire la malattia solo con gli esami del sangue. Ma quando si giunge
alla diagnosi, significa che lo squilibrio glicemico è nato già dieci anni
prima. Per questo sarebbe importante che ci fosse uno screening per il
diabete».
http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2014/11/11/news/diabete-in-aumento-cibi-sbagliati-e-poco-movimento-1.10284477
http://corrierealpi.gelocal.it/cronaca/2014/11/11/news/diabete-in-aumento-cibi-sbagliati-e-poco-movimento-1.10284477
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