lunedì 30 dicembre 2013

Eli Lilly Italia Spa – Erogazione liberale



Carissimi Associati,

carissimi componenti Consiglio Direttivo,
è con vero piacere che pubblichiamo l’accettazione da parte della Eli Lilly Italia SpA di una nostra richiesta di erogazione liberale per supportare il progetto “Utilizzo di terapia educativa e realizzazione di un percorso diagnostico-terapeutico-sanitario per favorire il miglioramento del grado di accettazione della malattia con conseguente miglioramento del controllo glico-metabolico, prevenzione delle complicanze e miglioramento della qualità di vita del paziente diabetico.”
Il contributo erogato non è condizionato da alcun intento commerciale da parte della Eli Lilly Italia SpA ad influenzare la nostra Associazione nella eventuale prescrizione di farmaci riconducibili alla stessa azienda. Per l’attuazione del progetto avremo bisogno del supporto di Voi tutti.
Ringraziamo anticipatamente quanti vorranno collaborare, comunicandoci via mail i propri recapiti telefonici. Seguiteci puntualmente.
Nelle prossime settimane pubblicheremo i dettagli e la programmazione del progetto.
Ancora un sentito grazie alla Eli Lilly Italia SpA che con questo importante contributo consentirà la realizzazione del progetto che favorirà indubbiamente il miglioramento della qualità di vita del paziente diabetico; ciò comporterà alla nostra Associazione una maggiore visibilità a livello territoriale. Un augurio di BUON ANNO a tutti. 
Il Presidente – Vincenzo Tampone


domenica 8 dicembre 2013

Diabete. Dall’Italia una nuova tecnica: converte le cellule della cute in produttrici di insulina

Sono italiani i ricercatori che hanno sperimentato con successo un metodo per cambiare la funzione delle cellule senza alterare la sequenza del loro DNA ma intervenendo nelle modificazioni epigenetiche che presiedono al programma di differenziazione cellulare. Lo studio dell'Università di Milano è stato pubblicato su Pnas e apre nuove prospettive di cura per i vari tipi di diabete e per il tumore del pancreas. La ricerca, finanziata da AIRC, MIUR e Regione Lombardia,  è stata coordinata da Tiziana Brevini e Fulvio Gandolfi del Laboratorio di Embriologia Biomedica di UNISTEM, il Centro per la ricerca sulle cellule staminali della Statale di Milano.
Tutte le cellule del nostro organismo possiedono lo stesso DNA, ma si differenziano in più di 200 tipi cellulari diversi per formare i diversi organi e tessuti.  Ciò è reso possibile grazie ad un meccanismo di selezione in base al quale alcuni tratti del DNA sono attivati ed altri sono invece silenziati. Ad esempio, in una cellula del cuore sono attive le sequenze di DNA che controllano il conseguimento della corretta morfologia e funzionalità cellulare cardiaca, mentre sono inaccessibili, e quindi represse, quelle tipiche delle cellule di altri tessuti. Continua a leggere qui.

lunedì 2 dicembre 2013

Gengive sane? Meno rischi di diabete e malattie del cuore

In Italia circa l’80% della popolazione presenta forme moderate o lievi di infiammazione gengivale, mentre la forma piu grave della parodontite colpisce circa il 10-15 % degli adulti, più di 6 milioni di italiani.
Non soltanto la parodontite può aumentare il rischio di disturbi generali, ma la prevenzione e il trattamento delle alterazioni gengivali possano migliorare la salute generale. È quanto sostiene una ricerca che scaturisce dall’analisi di centinaia di studi scientifici ed è stato promossa dalle due principali società internazionali di parodontologia, la European Federation of Periodontology (EFP) e la American Academy of Periodontology (AAP), con il sostengo di Colgate.
80 esperti provenienti da tutto il mondo si sono riuniti in Spagna icon l’impegno a promuovere ulteriori studi e aumentare il livello di informazione sia tra i professionisti sia nella popolazione generale. Tra gli obiettivi, raggiungere 340.000 dentisti e igienisti in tutta Europa. Per l’Italia il progetto è sostenuto dalla Società Italiana di Parodontologia (SIdP) che si propone di sensibilizzare la popolazione e promuovere una maggiore attenzione alla salute orale svelando l’influenza che questo può avere sul benessere generale.
La ricerca evidenzia il legame tra infiammazione gengivale, infezioni parodontali e alcuni problemi di salute generale quali diabete, patologie cardio-vascolari e complicanze in gravidanza. Continua a leggere qui.

venerdì 29 novembre 2013

Diabete: La Marijuana Potrebbe Ridurne Il Rischio?

C’è un legame inaspettato tra l’uso di marijuana e i fattori legati al diabete di tipo 2 che ha incuriosito i ricercatori medici. Diversi studi hanno infatti scoperto che i consumatori di marijuana trattengono più calorie dal cibo rispetto a chi non ne fa uso, ma hanno tassi più bassi di obesità, diabete e un indice di massa corporea (BMI) di basso livello.
In un ulteriore approfondimento, i ricercatori hanno studiato quali effetti della marijuana e del suo principio attivo, il tetraidrocannabinolo (THC), potrebbero avere sul metabolismo delle persone, in particolare sui livelli di insulina.
L’insulino-resistenza – un importante fattore di rischio per il diabete – è un disturbo metabolico che si verifica quando le cellule del corpo non possono gestire correttamente l’assunzione di insulina. L’American Heart Association stima un 35% degli adulti statunitensi colpiti da malattie metaboliche che includono, fra l’altro, la resistenza all’insulina.
Per esaminare il collegamento tra il THC e il metabolismo, i ricercatori hanno raccolto i risultati di uno studio eseguito su 4.657 adulti dal National Health and Nutrition Examination Survey, una statistica cross-sezionale diffusa annualmente dai Centri di prevenzione. Continua a leggere qui.

giovedì 28 novembre 2013

Misurazione della Glicemia

Sabato 30.11.2013 dalle ore 9.30 alle 12.00 nella Farmacia della dott.ssa Angela Danile in via Vittorio Veneto 49 - Cerignola - si effettuerà gratuitamente la misurazione della glicemia.

Si accettano prenotazioni telefono 0885.421054


mercoledì 27 novembre 2013

Lavorare troppo aumenta il rischio diabete

Il capo vi sta sempre col fiato sul collo, siete oberati di lavoro, il rapporto coi colleghi non è dei migliori e non vi sentite gratificati da quello che fate. Poi magari arrivate a casa e continuate a rispondere alle mail lavorative. Se la situazione vi è familiare, allora attenzione, perché tutto ciò favorisce l’insorgere del diabete di tipo 2.
Lo stress, ma soprattutto la mancanza di relazioni sociali positive sul luogo di lavoro, sono infatti fattori di rischio pericolosi quanto l’obesità, l’ipertensione, la cattiva alimentazione e la sedentarietà. Lo dice uno studio effettuato all’Università di Tel Aviv e pubblicato sul Journal of Occupational Health Psychology.
Per tre anni e mezzo un team di medici israeliani ha seguito quasi seimila volontari che si erano presentati in ambulatorio, sani, per un controllo di routine, chiedendo loro di descrivere, nel tempo, le proprie condizioni sul posto di lavoro. Dopo 41 mesi, ben 182 persone avevano sviluppato il diabete: comparando con quanto riportato dagli stessi individui, è emerso che carichi di lavoro eccessivi e scarsa interazione coi propri pari aumentano il rischio di ammalarsi, indipendentemente dall’età, predisposizione, storia familiare e indice di massa corporeo. Continua a leggere qui.

giovedì 21 novembre 2013

10 spezie per la prevenzione di cancro, diabete, e non solo

Le spezie sono tra le armi più potenti ed efficaci che la natura ci offre per la prevenzione delle malattie. La maggior parte di esse presenta caratteristiche medicinali già note fin dall'antichità ed in seguito confermate da parte della scienza. Le seguenti indicazioni derivano dai suggerimenti di due esperti: Glen Aukerman, medico e direttore del Center for Integrative Medicine presso l'Ohio State University Medical Center, e Ruth Knill, erborista ed esperto di medicina tradizionale cinese.

1) Cumino per prevenire il cancro. Il cumino, secondo alcuni studi scientifici, si è rivelato in grado di inibire gli enzimi che permettono alle cellule cancerogene di invadere i tessuti sani, oltre che di ostacolare la formazione di nuovi vasi sanguigni che le nutrano. Dosi consigliate: 6 cucchiaini di semi o ½ cucchiaino di polvere di cumino al giorno, da impiegare, ad esempio, per il condimento delle verdure.

2) Zenzero per calmare la nausea. Lo zenzero è considerato una spezia antinausea fin dai tempi dell'antica Cina. In seguito studi scientifici hanno individuato nello zenzero la presenza di una sostanza in grado di fermare il riflesso nervoso del vomito. Lo zenzero può essere utilizzato in polvere come condimento o per la preparazione di tisane. Questa spezia sarebbe inoltre utile in caso di diabete.

3) Basilico contro le malattie da raffreddamento. Il basilico è ricco di antiossidanti che rafforzano il sistema immunitario. E' inoltre un antimicrobico che combatte i germi che possono causare le malattie da raffreddamento. Le foglie di basilico fresco possono essere utilizzate in cucina come condimento e per la preparazione del pesto. Continua a leggere qui.

martedì 19 novembre 2013

Diabete, novant’anni fa il Nobel per la scoperta dell’insulina

Ricorre quest’anno il novantesimo anniversario del premio Nobel per la Medicina conferito a Frederick Banting e John J. Macleod per la scoperta dell’ormone insulina. In tutte le scienze l’importanza di una scoperta viene valutata per la sua rilevanza ai fini del chiarimento di un problema di riconosciuto rilievo; nella medicina a questo parametro se ne aggiunge un altro: che la scoperta sia pertinente ad una malattia grave, di grande diffusione. In questo senso, pochissime scoperte della medicina possono essere considerate maggiori di quella di Banting e Macleod: l’isolamento di un ormone la cui carenza causa il diabete mellito una malattia le cui varie forme colpiscono circa il 3% della popolazione mondiale. Si stima che il solo diabete giovanile di tipo 1 (la forma più grave) colpisca tra 10 e 20 milioni di individui nel mondo. Questa malattia se non trattata è mortale con decorso di alcuni anni dalla diagnosi.
L’insulina è l’ormone prodotto da cellule specializzate situate nelle isole di Langerhans del pancreas, necessario alle cellule dell’organismo per metabolizzare il glucosio.  Continua a leggere qui.

mercoledì 13 novembre 2013

Ecco come riconoscere i sintomi del diabete

Riconoscere i sintomi del diabete è molto difficile: si tratta di una malattia che, il più delle volte, si presenta con effetti piuttosto vaghi e facilmente confondibili.
Eppure, se non tempestivamente riconosciuto, il diabete rischia di diventare davvero pericoloso e di compromettere il funzionamento dell’intero organismo.
Ecco, quindi, quali sono i campanelli d’allarme che dovrebbero farci pensare che siamo in presenza del diabete. Cogliendo i segnali in tempo, potremmo diagnosticare la malattia in tempo utile.
 
  • PERDERE PESO SENZA MOTIVO: Uno dei primi segnali legati al diabete, è costituito dalla perdita di peso. Se non state seguendo una dieta in particolare e quindi non riuscite ad attribuire ad alcun apparente motivo il calo di peso, potreste essere in presenza del diabete.
  • POLIURIA: Un altro indizio di diabete, forse tra i più evidenti, consiste nell’urinare più frequentemente rispetto al passato. Questa nuova condizione, chiamata poliuria, è un chiaro sintomo che dovrebbe farci pensare che c’è qualche cosa che non va.
  • SETE:Chi è affetto da diabete, tende a bere molto spesso, nell’arco della giornata. Questo accade perché il corpo perde acqua, a causa della poliuria, e quindi ha bisogno di reintegrarla attraverso l’alimentazione.
  • PROBLEMI DI VISTA: Se la vista diventa annebbiata e riscontriamo difficoltà visive, è probabile che il livello di glucosio nel sangue sia aumentato, provocando quindi queste fastidiose sensazioni visive. Continua a leggere qui.

lunedì 11 novembre 2013

Dal fumo al diabete, ecco cosa fa invecchiare il cervello

Fumo, diabete, obesità, colesterolo alto "rallentano" il cervello, ne diminuiscono la funzionalità e lo fanno invecchiare precocemente: i primi segni di questo deterioramento delle funzioni cognitive si vedono già a 35 anni. Lo dimostra uno studio di Hanneke Joosten dell'Università di Groningen, in Olanda, pubblicato sulla rivista Stroke. Vale lo stesso per altri fattori di rischio cardiovascolari quali sedentarietà e dieta scorretta.Lo studio ha coinvolto 3778 persone di 25-82 anni con l'intento di mostrare che i fattori di rischio cardiovascolari (fumo, obesità, diabete, colesterolo alto etc) fanno male anche al cervello con effetti che si vedono già in giovane età. Gli esperti hanno misurato il rischio cardiovascolare del campione e i loro fattori di rischio cuore, poi hanno sottoposto i partecipanti a una serie di test cognitivi e mnemonici per valutare agilità e stato di salute del loro cervello. Continua a leggere qui.

sabato 9 novembre 2013

Il dramma del Messico: assediato da soft drink, cibo spazzatura e alle prese con un’epidemia di diabete. Di chi è la colpa?

Messico e nuvole, cantavano Enzo Jannacci, Paolo Conte e Lucio Dalla. Oggi, è proprio il caso di urlare Messico e bibite: il paese si aggiudica il primo posto al mondo per consumi di bibite zuccherate e gassate con 180 litri all’anno pro-capite, seguito dagli USA con 118 litri a testa. Apporti eccessivi di zuccheri semplici, diete squilibrate e stili di vita tutt’altro che salutari sono una piaga per i messicani e non si tratta di supposizioni, ma di statistiche ed elaborazioni confermate dall’università di Harvard.
Non sorprende che il diabete sia diventato un problema nazionale: affligge tra i 7 e i 10 milioni di cittadini; 400mila sono giovani e per loro la malattia costituisce la prima causa di mortalità.  Si tratta di una vera epidemia che ha provocato mezzo milione di decessi dal 2007 a oggi, sette volte più delle 70mila vittime del crimine organizzato tradizionale.
E non è tutto. A ciò si aggiungono gravi effetti collaterali: obesità e sovrappeso colpiscono oltre due terzi della popolazione, con gravi conseguenze sulla sanità pubblica i cui costi sono aumentati in media del 130% (380 milioni di dollari USA sono stati spesi per il solo trattamento dei pazienti diabetici). Continua a leggere qui.

giovedì 7 novembre 2013

Diabete: piu' a rischio con bassi livelli di melatonina

Bassi livelli notturni di secrezione della melatonina sono risultati associati a un aumentato rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. E' il risultato di una nuova ricerca del Brigham and Women's Hospital che ha dimostrato che la quantita' di melatonina che una persona secerne durante il sonno possa predire il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. "E' la prima volta che si rileva un'associazione dimostrata tra la secrezione di melatonina notturna e il pericolo di ammalarsi di diabete di tipo 2", ha affermato Ciaran McMullan, responsabile dello studio pubblicato su JAMA. "Saranno necessarie adesso nuove indagini per scoprire in che modo la melatonina modifichi il metabolismo del glucosio, aumentando le possibilita' di insorgenza del diabete" ha precisato McMullan. Continua a leggere qui.

venerdì 1 novembre 2013

Contro diabete, obesità e cancro un aiuto arriva dal mango

Il mango continua a riservare sorprese in ambito salute. Ultime in ordine di tempo quelle svelate da due studi i cui risultati preliminari sono stati presentati al congresso annuale Experimental Biology, tenutosi nei giorni scorsi a Boston. Secondo gli autori delle due ricerche questo frutto tropicale potrebbe aiutare a contrastare diabete, obesità e persino il cancro grazie ai polifenoli in esso contenuti.
In particolare, Edralin Lucas, esperta dell’Oklahoma University, ha illustrato i dettagli di uno studio in cui 20 adulti obesi hanno aggiunto alla loro dieta quotidiana 10 grammi di mango essiccato. Dopo 12 settimane è stata osservata una significativa diminuzione dei livelli di zuccheri nel sangue, pericolosi perché, se troppo elevati, possono promuovere sia il diabete, sia l’obesità. Per quanto riguarda, però, la distribuzione del grasso, Lucas e colleghi non hanno rilevato nessun effetto significativo. Continua a leggere qui.

giovedì 31 ottobre 2013

Diabete, l'Italia promossa a pieni voti

È decisamente buona la qualità delle cure prestate ai diabetici italiani. L’ennesima conferma arriva dall’ultima edizione degli Annali AMD (Associazione medici diabetologi) che annualmente effettua una valutazione della qualità delle cure prestate nei centri di diabetologia del nostro Paese. Il rapporto, giunto quest’anno alla sua ottava edizione, valuta il livello degli esami eseguiti, il tipo di cure erogate e i risultati conseguiti in 320 Centri di diabetologia distribuiti in tutto il territorio nazionale (il 50% del totale), cui afferiscono quasi 550.000 persone (circa il 20% dei 3 milioni di Italiani con diabete). L’utilità e il valore di questa iniziativa trovano un consenso anche a livello internazionale. «Diciotto degli indicatori valutati negli Annali AMD sono stati sostanzialmente adottati dalla International Diabetes Federation e pubblicati nelle "Linee guida 2012" per misurare in maniera omogenea, nel mondo, gli obiettivi di cura del diabete» sottolinea Carlo B. Giorda, presidente AMD.
INDICATORE - La qualità delle cure viene espressa da un indicatore particolare, lo score Q, calcolato misurando gli interventi assistenziali effettuati e i risultati ottenuti. «Valuta l’efficienza delle cure e dell’assistenza prestate e conseguentemente l’efficacia nel prevenire le complicanze tipiche del diabete, dall’infarto, all’ictus, ai disturbi della vascolarizzazione, alla mortalità», spiega il presidente AMD. Continua a leggere qui.

domenica 27 ottobre 2013

Diabete: un app per peso, pressione e glicemia

Un‘applicazione in grado, sugli smartphone e su tablet, di registrare i dati necessari per tenere sotto controllo il diabete e dare allo specialista che ha in cura il paziente tutti i dati necessari per mettere a punto terapie sempre efficaci. Non parliamo di futuro, ma di presente. O meglio di “iHealth My Vitals” che racchiude in sé tutte le sopracitate capacità.
La medicina sempre di più sta facendo affidamento sulla tecnologia e questa applicazione è la dimostrazione di come il progresso possa essere realmente utile alla salute delle persone. L’applicazione è scaricabile sia dal sito della Apple che da Play Store per i telefonini con sistema operativo Android e si basa essenzialmente sull’interazione che i diversi dispositivi per l’archiviazione dei dati possono avere attraverso la tecnologia bluetooth. Quando si ha a che fare con una malattia come il diabete e con le conseguenze che la stessa può apportare sulle condizioni di salute della persona, tenere sotto controllo il peso, la glicemia ( quindi il livello degli zuccheri nel sangue) ed il valore della pressione arteriosa diventa una priorità al fine di mantenere un equilibrio nell’organismo che non dia spazio a conseguenze patologiche più pericolose. Continua a leggere qui.

martedì 22 ottobre 2013

Da Torino arriva la calza hi-tech contro il diabete

Ha un’impronta «made in Torino» il brevetto di tre giovani ricercatori italiani - cervelli in fuga dal nostro Paese - che ha conquistato il secondo premio nella categoria «Innovazione» all’ultima edizione dell’Ispo di Monaco, la fiera degli sport invernali più importante d’Europa. L’intuizione del torinese Maurizio Macagno, 42 anni, e dei colleghi Mario Esposito e Davide Viganò - fondatori di una società negli Usa - è il trasferimento delle conoscenze e della tecnologia maturate in campo sportivo per la prevenzione e le terapie in ambito sanitario.
Il progetto che ha conquistato il secondo posto a Monaco è quello di una «calza intelligente» destinata ai pazienti diabetici. «Circa il 70 per cento di loro soffre di danni ai nervi delle estremità corporee - spiega Macagno -. Non sono spesso in grado di sapere se il piede è costretto in una scarpa troppo stretta oppure se si sono create piccole ferite o vesciche. E spesso purtroppo queste degenerano in ulcere, che a loro volta portano sovente all’amputazione». Nel mondo ogni 30 secondi un arto è perso a causa di questa terribile malattia. 
La società creata dai tre italiani - la Heapsylon - ha sviluppato un tessuto che agisce da sensore in grado di rilevare i valori fisiologici del corpo: peso, pressione sanguigna, battito cardiaco, respirazione e in futuro potenzialmente persino i livelli di glucosio nel sangue. Una calza in grado di trasmettere a qualsiasi computer la «mappa» del piede, per evidenziare quanti e quali sono ad esempio i punti di attrito e pressione maggiore, quelli anomali, o i più a rischio di ulcere proprio in caso di diabete. Continua a leggere qui.

venerdì 18 ottobre 2013

Prevenzione diabete. Nuova scoperta dalla California.

Ancora un’importante scoperta nella lotta e prevenzione del diabete. Il risultato arriva dai ricercatori della University of Southern California (USC), i quali hanno scoperto la connessione tra diabete e cibi confezionati coinvolgendo nello studio ben 42 nazioni tra cui l’Italia. Gli studiosi, guidati dal professor Michael Goran, grazie a questo studio su scala mondiale hanno infatti dimostrato che nei Paesi in cui il consumo di cibi confezionati è maggiore, anche i casi di diabete aumentano considerevolmente. Per gli esperti, il nesso risiederebbe nella presenza, nei cibi confezionati, di dolcificanti a basso costo come lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio. Questo sciroppo è un dolcificante estratto dall’amido di mais, spesso citato con la sigla HFCS, assai economico e per questo aggiunto a diversi cibi confezionati. L’HFCS è largamente impiegato nei cibi da fast food, nelle bevande gassate e nei cibi confezionati a lunga conservazione ed è ben 6 volte più dolce del comune zucchero e molto più economico di altre sostanze dolcificanti. Continua a leggere qui.

lunedì 14 ottobre 2013

Contro il diabete, il caffè

Presentati al 245th National Meeting & Exposition of the American Chemical Society (ACS) che si tiene dal 7 all’11 aprile 2013 a New Orleans, i risultati di uno studio condotto sugli effetti dell’estratto di caffè verde. Ritenuto un antiossidante capace di controllare i livelli degli zuccheri nel sangue, controllare il peso corporeo, gli scienziati suggeriscono che sia utile nel trattamento e prevenzione del diabete di tipo 2.
Sarebbe l’acido clorogenico a mostrare spiccate proprietà antiossidanti utili nel controllo del diabete di tipo 2, la più comune e sempre più diffusa forma di questa patologia. «Una semplice pillola naturale o capsula – ha spiegato il dottor Joe Vinson, dell’Università di Scranton in Pennsylvania e autore principale dello studio – che contribuiscano da un lato al controllo dello zucchero nel sangue e a favorire la perdita di peso allo stesso tempo, sarebbe un importante passo avanti nel trattamento del diabete di tipo 2». Continua a
leggere qui.

mercoledì 9 ottobre 2013

Aceto: un rimedio naturale contro il diabete

L’aceto come rimedio naturale per controllare la glicemia. Uno dei condimenti più utilizzati a tavola per condire insalate e varie altre pietanze potrebbe aiutare anche a regolare l’assorbimento di glucosio. Lo rivelano alcuni ricercatori dell’Università di Seul in Corea del Sud, i cui studi sull’acido acetico sono stati pubblicati sul Diabetes Metabolism Journal.
Malgrado si tratti di esperimenti condotti su cavie da laboratorio, i dati forniti dai ricercatori indicano come questo condimento possa garantire un’efficace azione per il controllo degli effetti negativi causati da un’alimentazione ad alto contenuto di grassi. Nello specifico ai piccoli animali è stata fornita una dieta carica di grassi in abbinamento a dosi di aceto balsamico. Un aiuto che si ipotizza possa spingersi fino a un effetto preventivo nei confronti del diabete. Continua a leggere qui.

lunedì 7 ottobre 2013

Salute: in Italia fuma 28% giovani diabetici, aumentano pazienti 'XXL'

Fumare per un paziente diabetico, ancora più che per una persona sana, è come giocare alla roulette russa. Eppure, secondo la fotografia scattata dal rapporto 2012 degli Annali Amd (Associazione medici diabetologi), presentato oggi a Milano, resta incollato alla sigaretta quasi il 28% (27,8%) dei giovani malati di diabete di tipo 1, e il 17% dei pazienti con diabete di tipo 2. In un Paese, l'Italia, in cui nel 2012 era intrappolato nel 'vizio' il 20,8% della popolazione generale, il 22,7% nel 2011. "La percentuale dei fumatori - scrivono gli specialisti nel report sull'assistenza erogata nei centri di diabetologia tricolore nel periodo 2004-2011 - non ha subito variazioni nel corso del tempo". Ma "si conferma il dato preoccupante dell'elevata prevalenza di fumatori in questa popolazione ad alto rischio". Aumentano invece i pazienti taglia XXL, quelli "francamente obesi": secondo i dati 2011, il 9,2% dei diabetici di tipo 1 ha un indice di massa corporea uguale o superiore a 30, in crescita del 14,6% rispetto al 2004, e il 41,7% dei malati di diabete di tipo 2 (+7,3% sul 2004). Continua a leggere qui.

mercoledì 2 ottobre 2013

Diabete, bronchiti e cardiopatie: più malati i «vicini di tangenziale»

Duecento malati di cuore in più rispetto alle previsioni, oltre 300 diabetici non ipotizzati e sul fronte bronchiti croniche si conteggiano 1.126 ammalati. Sono i risultati della prima indagine epidemiologica tra chi vive a ridosso della tangenziale di Mestre. Per anni i comitati dei residenti hanno sollecitato lo studio e ora è arrivata un'analisi che mostra come negli anni che vanno tra il 2001 e il 2009 tra chi viveva vicino all'arteria autostradale, famosa in mezz'Italia per il suo traffico, c'è stato il 12 per cento in più di cardiopatie, l'8 di bronchiti croniche e il 14 per cento in più di diabete.
Si tratta di dati che gli esperti vogliono approfondire, in particolare per quanto riguarda il diabete, recenti studi hanno associato la malattia anche all'inquinamento ma la letteratura scientifica è ancora debole in questo settore. Continua a leggere qui.

domenica 29 settembre 2013

Salute: autogestione diabete, studio boccia training online

Gli interventi educativi via computer o telefonino per favorire l'autogestione del diabete sembrano portare a miglioramenti limitati, secondo una revisione sistematica pubblicata sulla Cochrane Library. Le conclusioni indicano che fornire ai pazienti pacchetti informativi attraverso pc o telefonino abbia un piccolo effetto, e di breve durate, sulla riduzione dei livelli di zucchero nel sangue. E' dimostrato che educare i malati cronici su come autogestire la loro patologia può contribuire a ridurre il rischio di complicazioni. Nell'era della 'salute 2.0', anche attraverso computer e telefoni cellulari è possibile fornire informazioni e supporto con interventi mirati al singolo paziente, con l'obiettivo di migliorare la gestione della malattia e ridurre i costi per i sistemi sanitari. Per capire se questi programmi funzionano davvero, i ricercatori hanno esaminato i dati di 16 studi, per un totale di oltre 3.500 persone con diabete di tipo 2, che hanno usato computer o cellulari come parte di interventi mirati all'autogestione, della durata di 1-12 mesi. Nel complesso, pur essendo sicuri questi interventi sembrano avere effetti positivi limitati. Sono stati osservati alcuni benefici sul controllo dei livelli di zucchero nel sangue, leggermente maggiori nei programmi che utilizzano i telefoni cellulari rispetto ai computer. Ma dopo 6 mesi i benefici diminuiscono, e non c'è prova che questi interventi aiutino ad alleviare la depressione, migliorare la qualità della vita o il controllo del peso. Continua a leggere qui.

domenica 15 settembre 2013

Combatti il diabete!

Una corretta alimentazione, perdere peso e una vita attiva sono i primi passi per combattere il diabete. Queste semplici regole sono note a tutti, ma recentemente la American Diabetes Association ha messo a punto tre consigli molto precisi per ottenere risultati migliori nella lotta a questa malattia molto, troppo, diffusa.


  1. Bisogna non solo mangiare tanta frutta e verdura, ma bisogn anche variarne il tipo il più possibile. La situazione ottimale si ottiene  consumando 12 diverse varietà di frutta e verdura in una settimana.
  2. Non c'è bisogno di dimagrire velocemente, l'importante è fare esercizio quotidiano, perché questo aiuta a metabolizzare meglio gli zuccheri, anche se non si perde subito molto peso.
  3. Dormire bene per la giusta quantità di ore. Un ciclo del sonno non sano comporta la distruzione dell'ormone che regola l'appetito e impedisce al nostro corpo di metabolizzare al meglio lo zucchero.

lunedì 9 settembre 2013

Un grande successo

In occasione della festività della nostra protettrice, Maria SS di Ripalta, si è svolta ieri in piazza Duomo a Cerignola la giornata di informazione per la terapia del diabete. Con il patrocinio dell'Asl e in collaborazione con la Deputazione Feste Patronali anche quest'anno si è potuto offrire una manifestazione che da sempre ottiene favorevoli consensi da parte di tutta la cittadinanza. La partecipazione è stata numerosa e tante sono state le richieste di informazioni e curiosità a cui i rappresentanti della nostra associazione ben volentieri hanno risposto. Appunto questa voglia di "sapere" ci è di stimolo ad organizzare al più presto una serie di interventi (convegno, dibattiti, attività ludiche, etc..) che contiamo di approntare per il prossimo mese di ottobre.
Si ringrazia quanti volontariamente hanno offerto la propria disponibilità per la buona riuscita dell'evento ed in particolare la Croce Rossa Italiana - Sezione di Cerignola, la Confraternita della Misericordia di Cerignola e l'infaticabile dott. Enzo Sgarro, responsabile del Reparto Diabetologia del locale nosocomio.
Alla prossima.

lunedì 2 settembre 2013

Giornata di informazione per la terapia del diabete - 8 Settembre 2013

L'Associazione Diabetici Cerignola in collaborazione con la Deputazione Feste Patronali di Cerignola organizza la giornata per l'informazione e le prevenzione del diabete che prevede uno screening di misurazione glicemica della popolazione.
La manifestazione si svolgerà il giorno 8 settembre in Piazza Duomo dalle ore 9 alle ore 13 con la presenza di ambulanze e volontari.

Accorrete numerosi!

mercoledì 28 agosto 2013

Preghiera del diabetico

La malattia ha bussato alla porta della mia vita, mi ha sradicato dal mio lavoro e trapiantato in un “altro mondo”, il mondo dei malati.

Un’esperienza dura, Signore, una realtà difficile da accettare.
Eppure Ti ringrazio proprio per questa malattia: ho toccato con mano la fragilità e la precarietà della vita e liberato da tante illusioni.

Ora guardo con occhi diversi quel che ho e quel che sono non mi appartiene, è un Tuo dono.

Ho scoperto che cosa vuol dire “dipendere”, aver bisogno di tutto e di tutti, non poter far nulla da solo. Ho provato la solitudine, l’angoscia, la disperazione, ma anche l’affetto, l’amore, l’amicizia di tante persone.

Signore, anche se mi è difficile, Ti dico: sia fatta la Tua volontà! Ti offro le mie sofferenze e le unisco a quelle di Cristo.

Ti prego: benedici tutte le persone che mi assistono e tutti quelli che soffrono come me. E, se vuoi, dona la guarigione a me e agli altri.

Amen.

lunedì 10 giugno 2013

Prevenire é meglio che curare


Il diabete è una malattia in continuo aumento, tanto da essere ormai definita un'emergenza socio-sanitaria mondiale.
In Italia 4 persone su 100 sono diabetiche e altre 2 non sanno di esserlo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2025 i diabetici nel mondo saranno 350 milioni, prevedendo tra l'altro che in Italia ci sarà un aumento del 50% di ammalati. Si presume, cioè, che tra 20 anni sarà diabetico un italiano su 10.

Prevenire questa malattia è possibile, intervenendo innanzitutto sullo stile di vita, in particolare, rinunciando alla sedentarietà e migliorando le abitudini alimentari.Una regolare attività fisica è indispensabile per prevenire e controllare meglio il diabete, per mantenere o diminuire il peso corporeo e, in generale, per mantenersi in salute. Non è necessario andare in palestra o fare sforzi particolari: l'importante è fare attività fisica regolare e adeguata al proprio corpo e all'età, per almeno 30 minuti al giorno e per 5 giorni alla settimana.Una corretta alimentazione può essere seguita facendo riferimento ai seguenti principi fondamentali:

  • Consumare molta verdura e frutta (5 porzioni quotidiane), facendo attenzione agli zuccheri contenuti nell'uva, nei cacchi, nelle banane e nei mandarini;
  • Non far mancare nella dieta i legumi, apportano proteine e fibre "sane";
  • Preferire le carni bianche a quelle rosse;
  • Mangiare pesce almeno 2-3 volte a settimana;
  • Preferire l'olio extra vergine d'oliva come condimento, evitare i grassi saturi come il burro e ridurre al massimo i grassi presenti in cracker e merendine
  • Usare poco sale e prodotti alimentari salati;
  • Preferire gli zuccheri contenuti nella pasta, nel pane o cereali integrali e limitare l'aggiunta di zucchero nelle bevande. Inoltre è bene limitare il consumo di succhi di frutta, di bibite gassate specie quelle "light" e le bevande alcoliche;
  • I dolci non sono vietati, ma è bene consumarli di rado.

domenica 9 giugno 2013

Come prevenire il diabete? Ecco il decalogo!

Una costante attività fisica prolunga e migliore la qualità di vita, prevenendo anche malattie come il diabete. Questi i dieci "comandamenti" dell'esperto Pierpaolo De Feo, direttore di "Curiamo", struttura di ricerca e servizio pubblico per migliorare lo stile di vita:

  1. Una regolare attività fisica è necessaria per ottenere un buono stato di salute psico-fisica.
  2. La sedenterietà e una cattiva alimentazione predispongono all'insorgenza di obesità e diabete di tipo 2.
  3. Obesità e diabete vanno contrastati modificando stili di vita, alimentazione e attività fisica.
  4. Uno stile di vita sano previene o ritarda il diabete di tipo 2, in coloro colpiti da diabete di tipo 1, invece, contribuisce insieme alla terapia farmacologica.
  5. Uno stile di vita sano prevede 30 minuti di attività fisica di intensità lieve-moderata al giorno.
  6. Per avere maggiori benefici è necessario fare 60 minuti al giorno ad intensità moderata-intensa.
  7. Per un esercizio fisico efficace sono fondamentali: una valutazione psicofisica preliminare da parte del medico, la prescrizione e la supervisione dell'esercizio da parte di un esperto.
  8. É auspicabile integrare l'esercizio di forza a quello aerobico.
  9. L'integrazione tra attività fisica nel tempo libero e attività sportiva supervisionata e controllata è la condizione ideale per ottenere i massimi benefici.
  10. Per trasformare questi principi in azioni è necessaria una interazione tra istituzioni, medici, esperti di attività motorie, associazioni di persone con diabete.