lunedì 20 ottobre 2014

Lavorare troppo fa venire il diabete


 Lavorare più di 55 ore a settimana fa aumentare di un terzo il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, ma solo se si è impiegati in lavori manuali o comunque con uno status socioeconomico basso. A questa conclusione sono giunti gli autori di uno studio appena apparso sulla rivista The Lancet Diabetes & Endocrinology alla fine di una meta-analisi compiuta su 4 studi pubblicati e sui dati non pubblicati di altri 19 studi su una polazione totale di 22 uomini e donne di Stati Uniti, Europa, Giappone e Australia, seguiti in media per quasi 8 anni.


Rispetto a chi lavora con un normale orario settimanale di 35-40 ore, chi supera le 55 vede aumentare significativamente i rischi. L'associazione, che regge anche tenendo conto di diversi fattori di rischio noti come il sovrappeso, il fumo, l'età, il sesso e perfino il lavoro su turni, di cui si conosce il ruolo nell'insorgenza del diabete, non è però risultata valida per tutti i tipi di lavoro, ma solo per quelli di profilo più basso.


"Anche se è improbabile che l'orario di lavoro aumenti il rischio di diabete in tutti, i professionisti del settore sanitariodovrebbero essere consapevoli che è associato a un rischio significativamente più alto in chi fa lavori dallo status socioeconomico più basso", ha dichiarato Mika Kivimäki, tra gli autori della meta-analisi. Su quali siano i meccanismi alla base di questa associazione saranno però necessari ulteriori studi. Tra le spiegazioni possibili, secondo i ricercatori, ci sono orari di lavoro organizzati in modo da lasciare poco spazio per attività ricreative e ristoratrici come dormire, rilassarsi, fare esercizio fisico.

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