venerdì 29 novembre 2013

Diabete: La Marijuana Potrebbe Ridurne Il Rischio?

C’è un legame inaspettato tra l’uso di marijuana e i fattori legati al diabete di tipo 2 che ha incuriosito i ricercatori medici. Diversi studi hanno infatti scoperto che i consumatori di marijuana trattengono più calorie dal cibo rispetto a chi non ne fa uso, ma hanno tassi più bassi di obesità, diabete e un indice di massa corporea (BMI) di basso livello.
In un ulteriore approfondimento, i ricercatori hanno studiato quali effetti della marijuana e del suo principio attivo, il tetraidrocannabinolo (THC), potrebbero avere sul metabolismo delle persone, in particolare sui livelli di insulina.
L’insulino-resistenza – un importante fattore di rischio per il diabete – è un disturbo metabolico che si verifica quando le cellule del corpo non possono gestire correttamente l’assunzione di insulina. L’American Heart Association stima un 35% degli adulti statunitensi colpiti da malattie metaboliche che includono, fra l’altro, la resistenza all’insulina.
Per esaminare il collegamento tra il THC e il metabolismo, i ricercatori hanno raccolto i risultati di uno studio eseguito su 4.657 adulti dal National Health and Nutrition Examination Survey, una statistica cross-sezionale diffusa annualmente dai Centri di prevenzione. Continua a leggere qui.

giovedì 28 novembre 2013

Misurazione della Glicemia

Sabato 30.11.2013 dalle ore 9.30 alle 12.00 nella Farmacia della dott.ssa Angela Danile in via Vittorio Veneto 49 - Cerignola - si effettuerà gratuitamente la misurazione della glicemia.

Si accettano prenotazioni telefono 0885.421054


mercoledì 27 novembre 2013

Lavorare troppo aumenta il rischio diabete

Il capo vi sta sempre col fiato sul collo, siete oberati di lavoro, il rapporto coi colleghi non è dei migliori e non vi sentite gratificati da quello che fate. Poi magari arrivate a casa e continuate a rispondere alle mail lavorative. Se la situazione vi è familiare, allora attenzione, perché tutto ciò favorisce l’insorgere del diabete di tipo 2.
Lo stress, ma soprattutto la mancanza di relazioni sociali positive sul luogo di lavoro, sono infatti fattori di rischio pericolosi quanto l’obesità, l’ipertensione, la cattiva alimentazione e la sedentarietà. Lo dice uno studio effettuato all’Università di Tel Aviv e pubblicato sul Journal of Occupational Health Psychology.
Per tre anni e mezzo un team di medici israeliani ha seguito quasi seimila volontari che si erano presentati in ambulatorio, sani, per un controllo di routine, chiedendo loro di descrivere, nel tempo, le proprie condizioni sul posto di lavoro. Dopo 41 mesi, ben 182 persone avevano sviluppato il diabete: comparando con quanto riportato dagli stessi individui, è emerso che carichi di lavoro eccessivi e scarsa interazione coi propri pari aumentano il rischio di ammalarsi, indipendentemente dall’età, predisposizione, storia familiare e indice di massa corporeo. Continua a leggere qui.

giovedì 21 novembre 2013

10 spezie per la prevenzione di cancro, diabete, e non solo

Le spezie sono tra le armi più potenti ed efficaci che la natura ci offre per la prevenzione delle malattie. La maggior parte di esse presenta caratteristiche medicinali già note fin dall'antichità ed in seguito confermate da parte della scienza. Le seguenti indicazioni derivano dai suggerimenti di due esperti: Glen Aukerman, medico e direttore del Center for Integrative Medicine presso l'Ohio State University Medical Center, e Ruth Knill, erborista ed esperto di medicina tradizionale cinese.

1) Cumino per prevenire il cancro. Il cumino, secondo alcuni studi scientifici, si è rivelato in grado di inibire gli enzimi che permettono alle cellule cancerogene di invadere i tessuti sani, oltre che di ostacolare la formazione di nuovi vasi sanguigni che le nutrano. Dosi consigliate: 6 cucchiaini di semi o ½ cucchiaino di polvere di cumino al giorno, da impiegare, ad esempio, per il condimento delle verdure.

2) Zenzero per calmare la nausea. Lo zenzero è considerato una spezia antinausea fin dai tempi dell'antica Cina. In seguito studi scientifici hanno individuato nello zenzero la presenza di una sostanza in grado di fermare il riflesso nervoso del vomito. Lo zenzero può essere utilizzato in polvere come condimento o per la preparazione di tisane. Questa spezia sarebbe inoltre utile in caso di diabete.

3) Basilico contro le malattie da raffreddamento. Il basilico è ricco di antiossidanti che rafforzano il sistema immunitario. E' inoltre un antimicrobico che combatte i germi che possono causare le malattie da raffreddamento. Le foglie di basilico fresco possono essere utilizzate in cucina come condimento e per la preparazione del pesto. Continua a leggere qui.

martedì 19 novembre 2013

Diabete, novant’anni fa il Nobel per la scoperta dell’insulina

Ricorre quest’anno il novantesimo anniversario del premio Nobel per la Medicina conferito a Frederick Banting e John J. Macleod per la scoperta dell’ormone insulina. In tutte le scienze l’importanza di una scoperta viene valutata per la sua rilevanza ai fini del chiarimento di un problema di riconosciuto rilievo; nella medicina a questo parametro se ne aggiunge un altro: che la scoperta sia pertinente ad una malattia grave, di grande diffusione. In questo senso, pochissime scoperte della medicina possono essere considerate maggiori di quella di Banting e Macleod: l’isolamento di un ormone la cui carenza causa il diabete mellito una malattia le cui varie forme colpiscono circa il 3% della popolazione mondiale. Si stima che il solo diabete giovanile di tipo 1 (la forma più grave) colpisca tra 10 e 20 milioni di individui nel mondo. Questa malattia se non trattata è mortale con decorso di alcuni anni dalla diagnosi.
L’insulina è l’ormone prodotto da cellule specializzate situate nelle isole di Langerhans del pancreas, necessario alle cellule dell’organismo per metabolizzare il glucosio.  Continua a leggere qui.

mercoledì 13 novembre 2013

Ecco come riconoscere i sintomi del diabete

Riconoscere i sintomi del diabete è molto difficile: si tratta di una malattia che, il più delle volte, si presenta con effetti piuttosto vaghi e facilmente confondibili.
Eppure, se non tempestivamente riconosciuto, il diabete rischia di diventare davvero pericoloso e di compromettere il funzionamento dell’intero organismo.
Ecco, quindi, quali sono i campanelli d’allarme che dovrebbero farci pensare che siamo in presenza del diabete. Cogliendo i segnali in tempo, potremmo diagnosticare la malattia in tempo utile.
 
  • PERDERE PESO SENZA MOTIVO: Uno dei primi segnali legati al diabete, è costituito dalla perdita di peso. Se non state seguendo una dieta in particolare e quindi non riuscite ad attribuire ad alcun apparente motivo il calo di peso, potreste essere in presenza del diabete.
  • POLIURIA: Un altro indizio di diabete, forse tra i più evidenti, consiste nell’urinare più frequentemente rispetto al passato. Questa nuova condizione, chiamata poliuria, è un chiaro sintomo che dovrebbe farci pensare che c’è qualche cosa che non va.
  • SETE:Chi è affetto da diabete, tende a bere molto spesso, nell’arco della giornata. Questo accade perché il corpo perde acqua, a causa della poliuria, e quindi ha bisogno di reintegrarla attraverso l’alimentazione.
  • PROBLEMI DI VISTA: Se la vista diventa annebbiata e riscontriamo difficoltà visive, è probabile che il livello di glucosio nel sangue sia aumentato, provocando quindi queste fastidiose sensazioni visive. Continua a leggere qui.

lunedì 11 novembre 2013

Dal fumo al diabete, ecco cosa fa invecchiare il cervello

Fumo, diabete, obesità, colesterolo alto "rallentano" il cervello, ne diminuiscono la funzionalità e lo fanno invecchiare precocemente: i primi segni di questo deterioramento delle funzioni cognitive si vedono già a 35 anni. Lo dimostra uno studio di Hanneke Joosten dell'Università di Groningen, in Olanda, pubblicato sulla rivista Stroke. Vale lo stesso per altri fattori di rischio cardiovascolari quali sedentarietà e dieta scorretta.Lo studio ha coinvolto 3778 persone di 25-82 anni con l'intento di mostrare che i fattori di rischio cardiovascolari (fumo, obesità, diabete, colesterolo alto etc) fanno male anche al cervello con effetti che si vedono già in giovane età. Gli esperti hanno misurato il rischio cardiovascolare del campione e i loro fattori di rischio cuore, poi hanno sottoposto i partecipanti a una serie di test cognitivi e mnemonici per valutare agilità e stato di salute del loro cervello. Continua a leggere qui.

sabato 9 novembre 2013

Il dramma del Messico: assediato da soft drink, cibo spazzatura e alle prese con un’epidemia di diabete. Di chi è la colpa?

Messico e nuvole, cantavano Enzo Jannacci, Paolo Conte e Lucio Dalla. Oggi, è proprio il caso di urlare Messico e bibite: il paese si aggiudica il primo posto al mondo per consumi di bibite zuccherate e gassate con 180 litri all’anno pro-capite, seguito dagli USA con 118 litri a testa. Apporti eccessivi di zuccheri semplici, diete squilibrate e stili di vita tutt’altro che salutari sono una piaga per i messicani e non si tratta di supposizioni, ma di statistiche ed elaborazioni confermate dall’università di Harvard.
Non sorprende che il diabete sia diventato un problema nazionale: affligge tra i 7 e i 10 milioni di cittadini; 400mila sono giovani e per loro la malattia costituisce la prima causa di mortalità.  Si tratta di una vera epidemia che ha provocato mezzo milione di decessi dal 2007 a oggi, sette volte più delle 70mila vittime del crimine organizzato tradizionale.
E non è tutto. A ciò si aggiungono gravi effetti collaterali: obesità e sovrappeso colpiscono oltre due terzi della popolazione, con gravi conseguenze sulla sanità pubblica i cui costi sono aumentati in media del 130% (380 milioni di dollari USA sono stati spesi per il solo trattamento dei pazienti diabetici). Continua a leggere qui.

giovedì 7 novembre 2013

Diabete: piu' a rischio con bassi livelli di melatonina

Bassi livelli notturni di secrezione della melatonina sono risultati associati a un aumentato rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. E' il risultato di una nuova ricerca del Brigham and Women's Hospital che ha dimostrato che la quantita' di melatonina che una persona secerne durante il sonno possa predire il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. "E' la prima volta che si rileva un'associazione dimostrata tra la secrezione di melatonina notturna e il pericolo di ammalarsi di diabete di tipo 2", ha affermato Ciaran McMullan, responsabile dello studio pubblicato su JAMA. "Saranno necessarie adesso nuove indagini per scoprire in che modo la melatonina modifichi il metabolismo del glucosio, aumentando le possibilita' di insorgenza del diabete" ha precisato McMullan. Continua a leggere qui.

venerdì 1 novembre 2013

Contro diabete, obesità e cancro un aiuto arriva dal mango

Il mango continua a riservare sorprese in ambito salute. Ultime in ordine di tempo quelle svelate da due studi i cui risultati preliminari sono stati presentati al congresso annuale Experimental Biology, tenutosi nei giorni scorsi a Boston. Secondo gli autori delle due ricerche questo frutto tropicale potrebbe aiutare a contrastare diabete, obesità e persino il cancro grazie ai polifenoli in esso contenuti.
In particolare, Edralin Lucas, esperta dell’Oklahoma University, ha illustrato i dettagli di uno studio in cui 20 adulti obesi hanno aggiunto alla loro dieta quotidiana 10 grammi di mango essiccato. Dopo 12 settimane è stata osservata una significativa diminuzione dei livelli di zuccheri nel sangue, pericolosi perché, se troppo elevati, possono promuovere sia il diabete, sia l’obesità. Per quanto riguarda, però, la distribuzione del grasso, Lucas e colleghi non hanno rilevato nessun effetto significativo. Continua a leggere qui.