le cellule staminali sono state spinte a diventare
cellule B pancreatiche. Potrebbe significare la fine delle iniezioni di
insulina per milioni di persone.
La notizia è
grande, grandissima e davvero importante: se tutto va bene, in futuro nessun
bambino dovrà più crescere con un pancreas compromesso, costretti a iniezioni di insulinaper sopravvivere. Milioni di persone affette
da diabete di tipo 1 potrebbero vedere la propria vita cambiata,
grazie alla ricerca Douglas Melton, scienziato di Harvard.
I suoi due figli
sono nati entrambi con il diabete di tipo uno, e lui - specializzato proprio
nelle staminali - ha fatto quello he ha potuto come padre e come scienziato.
Dopo 15 anni di fatiche, ha pubblicato gli esiti della sua ricerca. Si tratta
di una procedura delineata passo-passo, che parte dalle cellule staminali e
finisce per creare miliardi di cellule B pancreatiche, creatrici della preziosa insulina.
Secondo i membri
del suo team di Harward, sarà possibile in futuro creare dei “bioreattori” in grado di produrre quantità “scalabili” di
cellule beta, e di impiantarle sui pazienti in capsule capaci di difenderle dal
sistema immunitario.
Come sempre con
queste notizie - e questo pesa molto allo stesso Melton, che ha un doppio
interesse personale nel vedere la ricerca raggiungere la fase di test sugli
esseri umani - si parla sempre di anni e anni di attesa. “Siamo davvero stufi di curare i topi” dice il ricercatore “[…] Ma ho grandi speranze sulla totalità del
successo di questo piano a lungo termine”.
E i topi, infatti,
non sono più gli unici ad essere oggetto di sperimentazione. Grazie a una
collaborazione con l’università di Chicago, infatti, si è potuto avere accesso ai primati. È troppo presto per parlare di Nobel? Forse.
Ma solo di qualche anno.
Come dice Chris Mason, professore esperto di medicina rigenerativa
presso l’University College of London: “Un progresso scientifico è creare cellule che
guariscono a tutti gli effetti un topo diabetico. Un progresso medico è invece
essere in grado di produrre cellule a un livello tale da guarire tutti i
diabetici. Questa ricerca, insomma, è un progresso scientifico, e in potenza un
progresso medico”.
Le ricerche collegate di Dieter Egli e Daniel Anderson
Il lavoro di
Melton è anche un motore di innovazione, una scarica di energia nella comunità
della ricerca sul diabete. Dieter Egli, ricercatore della Columbia University è
infatti stato in grado di creare cellule staminali embrionali a partire da un
individuo affetto da diabete di tipo 1. Il suo prossimo progetto comprende il
passo successivo, applicare il procedimento passo-passo di Melton per creare
cellule beta pancreatiche.
E nel frattempo al
MIT, Melton ha creato una collaborazione con il bio-ingegnere Daniel Anderson per superare il problema successivo: impedire
al sistema immunitario di aggredire le nuove cellule beta.
Se pensiamo
all’impatto sociale futuro di questa ricerca, pare davvero di aver messo le
mani su una sorta di Santo Graal, e per una volta non si tratta di
sensazionalismo.
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