lunedì 3 novembre 2014

Diabete Tipo 1, le staminali offrono nuove speranze


Scritto da: Francesco Lanza - venerdì 10 ottobre 2014


le cellule staminali sono state spinte a diventare cellule B pancreatiche. Potrebbe significare la fine delle iniezioni di insulina per milioni di persone.




La notizia è grande, grandissima e davvero importante: se tutto va bene, in futuro nessun bambino dovrà più crescere con un pancreas compromesso, costretti a iniezioni di insulinaper sopravvivere. Milioni di persone affette da diabete di tipo 1 potrebbero vedere la propria vita cambiata, grazie alla ricerca Douglas Melton, scienziato di Harvard.
I suoi due figli sono nati entrambi con il diabete di tipo uno, e lui - specializzato proprio nelle staminali - ha fatto quello he ha potuto come padre e come scienziato. Dopo 15 anni di fatiche, ha pubblicato gli esiti della sua ricerca. Si tratta di una procedura delineata passo-passo, che parte dalle cellule staminali e finisce per creare miliardi di cellule B pancreatiche, creatrici della preziosa insulina.
Secondo i membri del suo team di Harward, sarà possibile in futuro creare dei “bioreattori” in grado di produrre quantità “scalabili” di cellule beta, e di impiantarle sui pazienti in capsule capaci di difenderle dal sistema immunitario.
Come sempre con queste notizie - e questo pesa molto allo stesso Melton, che ha un doppio interesse personale nel vedere la ricerca raggiungere la fase di test sugli esseri umani - si parla sempre di anni e anni di attesa. “Siamo davvero stufi di curare i topi” dice il ricercatore “[…] Ma ho grandi speranze sulla totalità del successo di questo piano a lungo termine”.
E i topi, infatti, non sono più gli unici ad essere oggetto di sperimentazione. Grazie a una collaborazione con l’università di Chicago, infatti, si è potuto avere accesso ai primati. È troppo presto per parlare di Nobel? Forse. Ma solo di qualche anno.
Come dice Chris Mason, professore esperto di medicina rigenerativa presso l’University College of London: “Un progresso scientifico è creare cellule che guariscono a tutti gli effetti un topo diabetico. Un progresso medico è invece essere in grado di produrre cellule a un livello tale da guarire tutti i diabetici. Questa ricerca, insomma, è un progresso scientifico, e in potenza un progresso medico”.
Le ricerche collegate di Dieter Egli e Daniel Anderson
Il lavoro di Melton è anche un motore di innovazione, una scarica di energia nella comunità della ricerca sul diabete. Dieter Egli, ricercatore della Columbia University è infatti stato in grado di creare cellule staminali embrionali a partire da un individuo affetto da diabete di tipo 1. Il suo prossimo progetto comprende il passo successivo, applicare il procedimento passo-passo di Melton per creare cellule beta pancreatiche.
E nel frattempo al MIT, Melton ha creato una collaborazione con il bio-ingegnere Daniel Anderson per superare il problema successivo: impedire al sistema immunitario di aggredire le nuove cellule beta.
Se pensiamo all’impatto sociale futuro di questa ricerca, pare davvero di aver messo le mani su una sorta di Santo Graal, e per una volta non si tratta di sensazionalismo.
Via | Boston Globe

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